L’infertilità è l’incapacità a procreare di una coppia che abbia rapporti sessuali senza misure contraccettive per almeno un anno di seguito.
Nei paesi industrializzati questo problema interessa circa il 15-20% delle coppie in età fertile.
In quasi la metà dei casi è possibile individuare una causa maschile dell’infertilità.Le cause dell’infertilità maschile si possono distinguere in:
1) pretesticolari od endocrine,
2) testicolari,
3) post-testicolari.
In alcuni casi però non è possibile individuare un fattore etiologico specifico e pertanto si parla di “infertilità idiopatica“.
La diagnosi delle diverse condizioni di infertilità maschile si avvale di molteplici tipi di indagine (l’anamnesi, l’esame obbiettivo, indagini di laboratorio e di imaging, valutazione istopatologica del tessuto testicolare, esami genetici).
La terapia dell’infertilità maschile deve essere sempre programmata dopo un accurato iter diagnostico.
Molto spesso le alterazioni seminologiche del maschio infertile sono riconducibili a cause che non possono beneficiare di un trattamento etiologico oppure a cause idiopatiche.
In questo ambito, prima di avviare la coppia ad un trattamento di fecondazione assistita, è possibile far ricorso ad una categoria di composti al fine di migliorare la spermatogenesi e la successiva fertilità potenziale del maschio.
Le sostanze più importanti di questa categoria sono l’arginina, la carnitina, composti vitaminici a base di vitamina A ed E, lo zinco, l’acetilcisteina, etc.
La loro utilizzazione terapeutica in ambito produttivo è di recente riscontro; i risultati terapeutici interessanti e promettenti sin qui ottenuti necessitano comunque di ulteriori conferme scientifiche.